Cosa vedere a Bari

Bari è una città molto antica, le cui origini affondano le proprie radici 3.500 anni prima dell’età del bronzo. Data la sua posizione geografica, Bari cominciò ben presto ad avviare scambi commerciali con i greci, anche se fu solo in epoca romana che l’insediamento cominciò a svilupparsi come città vera e propria. Nel 465 d.C. Bari fu elevata a sede vescovile, mentre nel 1025 la città fu annessa alla Santa Sede. Nel 1071 il centro fu conquistato da Roberto il Guiscardo che lo fece passare dall’orbita dell’Oriente bizantino a quella dell’Occidente latino, compiendo la svolta culturale più importante della storia di Bari.

Fino al XVII secolo la città fu soggetta a periodiche fasi di declino così che, nel XVIII secolo, quando i Borboni salirono al potere, Bari era l’ombra di se stessa: il nucleo urbano stava soffocando all’interno delle sue mura, perciò fu concepito un ambizioso progetto di espansione guidato da Gioacchino Murat che rilanciò l’insediamento come il principale porto della regione.

Teatro Petruzzelli

Il Teatro Petruzzelli, di proprietà della famiglia Messeni Nemagna, è il maggiore teatro della città di Bari e il quarto più grande teatro d'Italia. La storia del Teatro Petruzzelli di Bari ha inizio quando Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori di origine triestina, presentarono presso la sede comunale di Bari la progettazione del teatro dell'ingegnere bitontino Angelo Cicciomessere (poi Messeni), marito della loro sorella Maria. La proposta dei Petruzzelli venne accettata e nel 1896 stipulato il contratto tra la famiglia e l'amministrazione comunale. Con quel contratto il comune di Bari cedeva il suolo in uso perpetuo ai Petruzzelli perché vi edificassero un politeama.

Due anni dopo, nell'ottobre 1989, cominciarono i lavori finanziati esclusivamente dalla famiglia proprietaria, che terminarono nel 1903. Internamente il teatro fu affrescato da Raffaele Armenise, decorato in oro zecchino e, cosa avveniristica per l'epoca, dotato di riscaldamento e luce elettrica per una capienza di 2.192 posti. Il Petruzzelli tolse a Corato il primato del più grande teatro di Puglia. Fu inaugurato sabato 14 febbraio 1903 con il capolavoro di Giacomo Meyerbeer, Gli Ugonotti. Nel 1954 fu dichiarato "Monumento di interesse storico e artistico" e sottoposto alla legge di tutela. Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991 il teatro fu devastato da un violentissimo incendio doloso e solo il collasso della cupola che crollando ha soffocato le fiamme ne ha impedito la distruzione. L'ultima opera rappresentata fu la Norma, (per ironia della sorte, l'opera termina proprio con un rogo). Fu poi ricostruito ed inaugurato nel 2009.

Basilica di San Nicola

Nel cuore della città vecchia di Bari, la Basilica di San Nicola, è uno dei più fulgidi esempi di architettura del romanico pugliese. Fu costruita in stile romanico tra il 1087 e il 1100, durante la dominazione normanna. L'edificazione della basilica è legata alle reliquie di San Nicola, traslate, per la parte più appariscente, da sessantadue marinai baresi dalla città di Myra, in Licia, e giunte a Bari il 9 maggio 1087. Le reliquie vennero ospitate provvisoriamente presso il monastero di San Benedetto retto dall' Abate Elia, il quale promosse subito l'edificazione di una nuova grande chiesa per ospitarle.

Fu scelta l'area che sino a pochi anni prima aveva ospitato il palazzo del Catapano, (governatore) bizantino, distrutto durante la ribellione per le libertà comunali e che Roberto il Guiscardo aveva donato l'anno prima all'arcivescovo Ursone; i lavori furono avviati a luglio dello stesso anno. Il 1º ottobre 1089 le reliquie furono trasferite nella cripta della basilica da Papa Urbano II giunto appositamente a Bari. La costruzione della basilica, frutto di almeno tre fasi successive, si concluse nel 1103, quando una pergamena parla della Basilica già constructa. La lapide di consacrazione del 1197 che alcuni interpretano come fine dei lavori era un atto devozionale dell'imperatore Enrico VI di Svevia che, a ricordo del padre Federico Barbarossa, partiva per la Crociata, chiedendo la benedizione di san Nicola. Sono da non perdere: la cripta, che custodisce la tomba di San Nicola, la Capella russa ortodossa, la Cattedra di Elia, i capitelli medievali, il ciborio, l’altare d'argento e gli intagli in oro seicenteschi.

Castello Normanno - Svevo

Reperti risalenti all'epoca romano-greca hanno indotto gli esperti a riallacciare l'esistenza della fortezza barese già ad epoche antiche. D'altronde nelle Satire (I, 5, 96-97) di Orazio e negli Annales (XVI, 2, 7-9) di Tacito, si accenna all'esistenza, nell'antica Barium, di un luogo fortificato la cui collocazione potrebbe coincidere con una parte del castello attuale o, molto più probabilmente, con il kastròn bizantino (Corte del Catapano-Basilica di S. Nicola). La fortificazione medioevale probabilmente risale al 1132. L'edificio, voluto dal re normanno Ruggero II di Sicilia, fu distrutto nel 1156 dagli stessi Baresi (che avevano indotto il re Guglielmo I di Sicilia a radere al suolo l'intera città ad eccezione di alcuni luoghi di culto) e ricostruito già nel 1233, allorquando l'imperatore Federico II di Svevia ne ordinò la riedificazione e il rafforzamento.

Subite numerose trasformazioni in epoca angioina e divenuto di proprietà di Ferdinando d'Aragona, fu poi da questi donato alla famiglia ducale degli Sforza. Questi ultimi disposero l'ampliamento e l'ingentilimento della rocca che poco dopo passò nelle mani della figlia Bona Sforza, Regina di Polonia, che vi morì nel 1557. In seguito la costruzione, ritornata sotto i re di Napoli, fu adibita a prigione e caserma. Oggi il castello si presenta circondato dall'antico fossato, che corre lungo tre lati, ad eccezione della fascia settentrionale, un tempo bagnata dal mare; oltre il fossato c'è la cinta di difesa, di epoca aragonese, munita di grandi bastioni angolari a lancia.

Stadio San Nicola

Lo stadio San Nicola è il maggiore impianto sportivo della città di Bari e della regione Puglia. Progettato da Renzo Piano e soprannominato Astronave per via della sua caratteristica conformazione architettonica, è stato realizzato in occasione della 14a Coppa del Mondo di Calcio; difatti il 19 giugno 1984 la FIFA approvò la candidatura dell'Italia come paese ospitante per il Campionato Mondiale di Calcio 1990. Tra le città candidate a divenire una delle 12 sedi che avrebbero ospitato la manifestazione vi era anche Bari, ma fu subito evidente che il vecchio Stadio della Vittoria, ormai cinquantenne, non fosse più adatto a ospitare una manifestazione di tale importanza.

La candidatura di Lecce poi, con lo Stadio Via del Mare rimesso a nuovo in occasione della prima promozione in Serie A della squadra salentina nel 1985, limitava ulteriormente le possibilità che la candidatura barese fosse accettata. Per permettere al capoluogo pugliese di avere la meglio si optò quindi per la costruzione di un nuovo impianto, la cui progettazione venne assegnata il 21 gennaio 1987 al famoso architetto genovese Renzo Piano (egli stesso diede al nuovo stadio il soprannome di Astronave. È il quarto stadio più grande d'Italia.

Cattedrale di San Sabino

A pochi passi dal castello, alle porte di Bari vecchia, la Cattedrale metropolitana di San Sabino è una storica sede episcopale e ripete nelle sue linee severe e armoniose l'architettura della vicina Basilica di San Nicola. Eretta nel XIII secolo, è uno straordinario esempio di romanico pugliese e nel succorpo ipogeo conserva importanti reperti archeologici, come i resti di un edificio civile di età romana, la basilica paleocristiana a tre navate e la chiesetta bizantina. Varcando la soglia, lo sguardo corre lungo le tre navate dalle forme solenni, divise da 16 colonne che sorreggono archi e finti matronei. Nella cripta settecentesca splendidi marmi esaltano l'icona della Madonna Odegitria, giunta nel porto in seguito a una violenta tempesta, e le reliquie di San Sabino sull’altare maggiore.